martedì 19 luglio 2011

La Stangata

"E io pago!" recitava il mitico Totò, che a me non ha mai fatto ridere, ma genio lo era davvero. Ora la frase diventerà ancora più comune di quanto già non lo fosse. Di recente infatti il governo italiano ha approvato la peggiore delle porcate, una norma indegna per batter cassa su tutti indistintamente (che detto così suona anche bene), e cioè un bel balzello di dieci euro su ogni ricetta medica. Non uno, non due, bensì la bellezza di DIECI euro, che equivalgono quasi a VENTIMILA delle care vecchie lire!
Manco per il volatile. Mi si perdoni il francesismo.
L'assistenza sanitaria gratuita al 100% ormai non la pretende praticamente più nessuno, e io per primo sono felice di pagare le tasse per la sanità pubblica, e le pago. E pago i ticket quando sono da pagare. Me ne sono approfittato del nostro SSN? Si, anche se per la maggior parte delle volte è successo quando mi ci han costretto (dolori lancinanti e non volevo aspettare venti giorni per una radiografia).
Mi vengono in mente i miglioramenti nelle code giunti coi ticket al pronto soccorso per i codici bianchi, che han fatto desistere tanti ipocondriaci, e con i ticket per le prestazioni che, diciamolo, sono ridicoli: 19 e qualcosa euro per una visita ortopedica, 25 per una visita cardiologica, 13 per una lastra, 20 per una risonanza magnetica. E tempi di attesa decenti. In pronto soccorso non mi hanno mai fatto pagare nulla: è bastato non andarci per cazzate autoinventate.

Con questa simpatica nuova norma invece si colpiscono tutti indecentemente, indiscriminatamente, criminalmente: il ricco come il povero, il giovane come l'anziano, l'approfittatore come la persona seria.
Spero vi rendiate conto di cosa vuol dire dieci euro per una ricetta. Dieci euro fissi. Sia che ti chiamo Berlusconi, con un patrimonio fantastiliardario, sia che ti chiami Mario Rossi,, con millecento euro al mese (chissà ancora per quanto...), sia che tu sia il padre di Mario, cui lo stato di MERDA, tramite l'INPS, ha negato una c***o di pensione d'invalidità nonostante, nell'ordine: un gomito irreparabilmente rotto; triplo infarto con relativi by-pass: due emorragie cerebrali con conseguenze permanenti; un disturbo alle sinapsi per cui i segnali della corteccia motoria impiegano più tempo ad arrivare ai muscoli (quindi il problema è probabilmente nel TALAMO, che, tanto per intenderci, è la struttura più importante di TUTTO il cervello umano), con conseguenze di perdita di equilibrio e in generale di qualità della vita che potete ben immaginare. Se non lo immaginate, pensate a una labirintite permanente. Su una persona senza reddito, o con un reddito minimo. Ma l'assistenza sanitaria, per la miseria, non è garantita dalla Costituzione?!?

Ora, tutti i giornali ci dicono che una gran fetta di italiani vive al di sotto della soglia di povertà; altri appena decentemente; taluni se la cavano, talaltri se la passano bene, poi ci sono le varie caste di ricchi potenti bastardi, che decidono tutto pur essendo in esigua minoranza. Come succedeva nella Roma antica, diranno taluni, senza però considerare che nell'Antica Roma si parlava di personaggi di ben altra caratura, che all'occorrenza morivano alla testa dei loro eserciti. Se è vero però che tanti italiani sono poveri, allora non mi spiego come mai nessuno stia reagendo invadendo le piazze. Non posso mica andarci da solo! Le cose sono due: o gli italiani scoppiano di salute e se ne sbattono del medico, o sono una massa di ignoranti beceri imbecilli rincoglioniti davanti alle loro stupide veline e alle loro partite di calcio truccate.
Se vi rispecchiate nel secondo caso, cari compatrioti, il ticket a priori sulle ricette è il MINIMO che vi meritate.

martedì 5 luglio 2011

Risposta a quest'articolo: http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/05/e-sei-il-voto-di-un-ventenne-contasse-triplo/141453/

Mmmhhh, bella proposta. Sarei proprio felice che i ggggiovani, quelli che si rincoglioniscono con la DeCalippi, con icsfactor, quelli che si sballano, quelli che credono che il congiuntivo sia un piatto regionale abruzzese, quelli che idolatrano Corona, quelli che si ammazzano per una partita di calcio o per le preferenze sessuali, quelli che non sanno redigere un curriculum, che spesso non sanno nemmeno distinguere "a" (preposizione) da "ha" (voce del verbo avere), quelli che credono che impizzarsi sia ok E COSI' VIA AD LIBITUM abbiano un voto valente triplo.

Rilancio: togliamo questo maledetto suffragio universale automatico e rendiamo tutto simile alla patente? Ovvero: tutti hanno il diritto di POTERLA avere, ma per ottenerla effettivamente devi superare un esame. Ecco: facciamo fare un bell'esame a chi desidera poter votare (ho qualche idea anche sulle  modalità, ma mi ci vorrebbe un secolo per scrivere tutto). Un esame non difficilissimo, superabile da chiunque abbia una discreta istruzione e capacità di giudizio e di analisi. Non passi l'esame? Ci riprovi fra tre anni. Ma scusate: per fare il militare, quand'era obbligatorio, vi erano i "3 giorni", che anche se all'atto pratico erano ridicoli, in teoria erano la valutazione "in toto" del giovane da arruolare, rivedere o riformare; e permettiamo di votare a cani e porci? Agli analfabeti? Ai teledipendenti? Agli ultras che votano a seconda di chi sono i dirigenti della propria squadra del cuore?
Seconda cosa: non vai a votare per dieci volte consecutive? Diritto di voto ritirato, e una persona in meno necessaria per i quorum vari.
Unico requisito della mia idea di sistema: la VERA istruzione universale, gratuita e super partes. Quindi niente chiesa di mezzo (come la toglierei di mezzo da praticamente tutto).

Troppo radicale?