Mmmhhh, bella proposta. Sarei proprio felice che i ggggiovani, quelli che si rincoglioniscono con la DeCalippi, con icsfactor, quelli che si sballano, quelli che credono che il congiuntivo sia un piatto regionale abruzzese, quelli che idolatrano Corona, quelli che si ammazzano per una partita di calcio o per le preferenze sessuali, quelli che non sanno redigere un curriculum, che spesso non sanno nemmeno distinguere "a" (preposizione) da "ha" (voce del verbo avere), quelli che credono che impizzarsi sia ok E COSI' VIA AD LIBITUM abbiano un voto valente triplo.
Rilancio: togliamo questo maledetto suffragio universale automatico e rendiamo tutto simile alla patente? Ovvero: tutti hanno il diritto di POTERLA avere, ma per ottenerla effettivamente devi superare un esame. Ecco: facciamo fare un bell'esame a chi desidera poter votare (ho qualche idea anche sulle modalità, ma mi ci vorrebbe un secolo per scrivere tutto). Un esame non difficilissimo, superabile da chiunque abbia una discreta istruzione e capacità di giudizio e di analisi. Non passi l'esame? Ci riprovi fra tre anni. Ma scusate: per fare il militare, quand'era obbligatorio, vi erano i "3 giorni", che anche se all'atto pratico erano ridicoli, in teoria erano la valutazione "in toto" del giovane da arruolare, rivedere o riformare; e permettiamo di votare a cani e porci? Agli analfabeti? Ai teledipendenti? Agli ultras che votano a seconda di chi sono i dirigenti della propria squadra del cuore?
Seconda cosa: non vai a votare per dieci volte consecutive? Diritto di voto ritirato, e una persona in meno necessaria per i quorum vari.
Unico requisito della mia idea di sistema: la VERA istruzione universale, gratuita e super partes. Quindi niente chiesa di mezzo (come la toglierei di mezzo da praticamente tutto).
Troppo radicale?
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