domenica 23 ottobre 2011

RIP, biker.

La moto... le ali dell'uomo... volare, il vento addosso, la sensazione di essere piccoli dèi... Quel casco e quella tuta che ci fanno sentire protetti come un cavaliere contro bastoncini di legno, mentre sprezzanti ognio tanto buttiamo l'occhio sull'indistinguibile grigiore dell'asfalto... E via, con la libertà dentro, quella libertà che solo la Moto ci sa dare, verso la cima di quella montagna all'orizzonte, e più in alto ancora poi.
Ma ogni tanto alla Moto bisogna pagar pegno. Ogni tanto lei ci dice che è arrivato il momento di tornare a terra, e più in alto sei, più ti fai male quando cadi. Tu sei caduto da MOLTO in alto, Marco, e qualcosa mi dice che è quel che volevi, o quantomeno che il rischio era stato accettato: perchè OGNI motociclista, quando si incrocia e si saluta, sa che potebbe essere l'ultimo saluto. Per ciascuno dei due.
Ebbene, questo forse, FORSE era il momento di Marco. Ma una cosa mi lascia un dubbio atroce, un piccolo fatto su cui potrei anche sbagliarmi: PERCHE' GLI SI E' SFILATO IL CAZZO DI CASCO?!?

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